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Descrizione:
Pittore e ritrattista inglese, autore del celebre dipinto a olio del Conte Ugolino.

Nel 1773 Count Ugolino and his Children in the Dungeon viene esibito alla Royal Academy di Londra. Reynolds trae ispirazione per la sua opera dalla traduzione di Jonathan Richardson (Yates, 1951: 94) e cattura su tela il drammatico momento della Commedia in cui Ugolino della Gherardesca viene imprigionato insieme ai suoi figli. A seguito del notevole impatto sul pubblico, Dante s’impone definitivamente, attraverso il tormento di Ugolino, all’immaginario artistico-letterario inglese.

Se la prima traduzione completa dell’Inferno (Charles Rogers) compare nel 1782, seguita dall’intera Commedia nel 1802 (Henry Boyd) e 1814 (Henry Cary), è infatti curioso notare come il singolo episodio del conte cannibale fosse già presente in sei versioni differenti, di cui due in prosa. L’enorme risonanza di questa 'Ugolino fever' è in primo luogo dovuta al fatto che, tra gli episodi dell’Inferno, cantica di per sé più accessibile al pubblico inglese, la vicenda del conte e dei suoi figli era eccezionalmente ricca di pathos e, per questo motivo, particolarmente amata oltre Manica insieme alla commovente storia di Paolo e Francesca (Yates, 1951: 100).

Opere con rimandi danteschi
Two Dialogues by Sir Joshua Reynolds in Imitation of Dr. Johnson’s Style of Conversation (1770)

Bibliografia:
BINDMAN D., 2007. "Artists Discover Dante", in Bindman D., Hebron S., O’Neil M., Dante Rediscovered: From Blake to Rodin, Grasmere: The Wordsworth Trust, 23–44.
TOYNBEE P., 1909. Dante in English Literature: From Chaucer to Cary, 2 vols., London: Methuen, i, 342–44. 
YATES F.A., 1951. "Transformations of Dante’s Ugolino", in Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, 14, 92-117.

Autore: Silvia Riccardi

Joshua Reynolds (1740) autoritratto all'età di 17 anni, collezione privata