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Descrizione: Le Lettres sérieuses et badines «sur un livre intitulé Etat présent de la République des Provinces Unies par M.F.M. Janiçon et sur d’autres ouvrages», pubblicate tra il 1729-1733, vennero nuovamente date alla stampa nel 1740 con il nuovo titolo di Lettres sérieuses et badines sur les ouvrages des savants. Si trattava di un “Journal d’une nouvelle eʃpéce” (A. de Beaumarchais, Lettres serieuses et badines, volume 1, préface, p. XXX), come Beaumarchais lo aveva definito nella prefazione, che si si proponeva di disquisire su libri antichi e moderni e sugli argomenti più disparati, e di addolcire l’aridità delle materie trattate con scherzi innocenti. Nel capitolo riservato ai documenti relativi alla storia di Francia e della Borgogna, lo scrittore si sofferma sul Journal de Paris ʃous les Regnes de Charles VI & de Charles VII, riassumendo e commentando la storia del di frate Riccardo e della Pulzella. Passata alla storia come strega ed eretica e descritta dagli Armagnacchi come l’angelica pastorella dalle virtù profetiche, per Beaumarchais non era altro che una delle tante entusiaste indottrinate dal frate, il quale aveva “ainʃi échauffé leurs cervelles deja foibles” (Ibid., p. 26), alimentando la loro mente con insane illusioni e facendo loro credere di essere ispirate da Dio. Giovanna venne però preferita alla sue compagne e il Delfino seppe approfittare di questa pia follia per rianimare il suo partito, persuadendolo del fatto che la provvidenza divina avesse loro inviato una nuova Debora per cacciare gli inglesi. Giovanna, per parte sua convinta che il cielo le avesse messo nelle sue mani le sorti del regno di Francia, con tutto l’ardore che è comune alle sue simili riuscì a fare breccia nel cuore dei francesi. La sua attitudine alla guerra, l’abito da uomo che riteneva di dover indossare per volere divino e il felice esito delle campagne militari da lei condotte, contribuirono ad accrescere quel valore che forse gli era proprio, ma anche quello dei soldati che combattevano ai suoi ordini. Questo era tutto ciò che poteva essere rimproverato alla pericolosa nemica degli inglesi, giustiziata, a suo avviso, senza motivo. Le terribili accuse di eresia, crudeltà, immoralità e stregoneria formulate dai giudici contro di lei, le numerose esortazioni ad abiurare i suoi peccati sotto minaccia del fuoco non bastarono però a farla vacillare, ma fu proprio questa sua ostinazione, secondo Beaumarchais, ad assicurarle la morte sul rogo. Tuttavia, conclude lo scrittore, la sua condanna non bastò a guarire il popolo dalle sue superstizioni: di lì a poco si diffuse la voce che Giovanna era sfuggita all’esecuzione e che un’altra ragazza era stata mandata al rogo al suo posto. Più tardi, questa convinzione indusse una giovane donna a farsi passare per la Pulzella, un inganno inizialmente ben riuscito, grazie alla sua effettiva somiglianza con Giovanna d’Arco, ma poi pubblicamente denunciato dal parlamento.

Autore: Antoine La Barre de Beaumarchais (1698-1750?)

Datazione: 1729-1733

Ed. moderne: Lettres serieuses et badines sur les ouvrages des savans et sur d’autres matieres. Tome troisième, premiere partie. A La Haye, 1730.
https://books.google.it/books?id=fDs-AAAAcAAJ&pg=PA27&lpg=PA27&dq=beaumarchais+lettres+s%C3%A9rieuses+et+badines+jeanne+d%27arc&source=bl&ots=oZ1GrPRet5&sig=4YzZZlpGkQseAEXd-wqzBWjMT5s&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwiJyquf_4DKAhUDXRQKHZJyC-UQ6AEIMTAD#v=onepage&q=beaumarchais%20lettres%20s%C3%A9rieuses%20et%20badines%20jeanne%20d%27arc&f=false
Riferimenti a Giovanna d’Arco: pp. 25-31

Nazione: Francia