Descrizione: Storiografo ufficiale di Carlo VII a partire dal 1437, Jean Chartier intraprende la redazione della sua Chronique de Charles VII dopo aver proseguito e terminato la cronaca del regno di Carlo VI, iniziata con ogni probabilità da Michel Pintoin. Scritta in lingua francese, essa copre un periodo di tempo che va dal 1422 al 1461. A questa si aggiunge una cronaca scritta in latino che inizia, come la precedente, nell’anno 1422 e si conclude però nel 1450. Quest’ultima è nel complesso meno dettagliata rispetto alla Chronique, che pure è priva di molte delle informazioni contenute nella versione in latino.
I capitoli dedicati all’eroina di Francia iniziano con il suo arrivo a Vaucouleurs e il colloquio con Robert de Baudricourt. Come Parceval de Cagny, anche Chartier mette subito in evidenza le difficoltà incontrate da Giovanna di fronte a chi non può credere alle sue singolari rivelazioni; per contro, egli non tralascia di sottolineare continuamente gli episodi meravigliosi che fin da subito lasciano presagire che la Pulzella sia stata realmente inviata da Dio. Dopo essere giunta a Chinon, Giovanna rende al Delfino tutti gli omaggi solitamente dovuti a un sovrano, mostrando di conoscere perfettamente gli usi e i costumi della corte; in mezzo ai soldati, ella mostra competenze militari tali da conquistarsi ben presto il ruolo di leader al pari degli altri capitani, ma capace di pianificare e mettere in atto strategie completamente diverse.
Ma Giovanna, guerriera e santa, vigila anche sulla condotta morale dei suoi soldati, al punto da cacciare a colpi di spada le prostitute dagli accampamenti. Il suo potere carismatico, la capacità infondere coraggio agli eserciti suscitano una generale meraviglia, mentre la sua profonda devozione e il suo comportamento irreprensibile non fanno che accrescere la fiducia nei suoi confronti.
Dopo la levata dell’assedio di Orléans, Carlo acconsente alla sua richiesta di radunare una grande armata e anche il duca d’Alençon, finalmente libero dalla sua prigionia, invia nuovi soldati al servizio della Pulzella, nella quale ripone ogni speranza. Così, se, da un lato, la fama della Pulzella terrorizza gli inglesi, dall’altro attira ogni giorno nuovi rinforzi per le truppe francesi, sempre più galvanizzate dalla fanciulla in armi considerata ormai da tutti la messaggera di Dio.
La cronaca prosegue con il resoconto della fruttuosa campagna della Loira, cui seguono i preparativi del Delfino per il viaggio verso Reims, dove ha luogo la cerimonia della sua incoronazione. Alla resa di numerose altre città francesi segue quindi la desolante sconfitta della Pulzella e dei suoi soldati a Parigi.
Diverso, a seconda dei manoscritti, è il resoconto della cattura e dell’esecuzione di Giovanna. Il MS. utilizzato da Ayroles sottolinea la lunga prigionia della Pulzella prima di essere venduta da Jean de Luxembourg agli inglesi, i quali la conducono poi a Rouen. Si apprende quindi che dopo un altro periodo di dura prigionia, Giovanna viene arsa viva, “en lui imposant plusieurs malefices, en réalité en vertu de la loi Sic volo, sic jubeo, stat pro ratione voluntas (P. Ayroles, La vraie Jeanne d’Arc, t. III, 1897, p. 165).
Secondo il Ms. 2691, utilizzato invece da Quicherat, gli inglesi mandano La Pulzella al rogo “sans procès, mais de leur volonté indeue”, (J. Quicherat, Procès, t. IV, p. 93) e in modo del tutto inumano, vista la sua condotta irreprensibile e il rispetto da lei mostrato per doveri di una buona cattolica. Il manoscritto attribuisce inoltre alla spada ritrovata nella chiesa di Santa Caterina dei poteri divini: nessuno, dopo che si era spezzata, era infatti riuscito a ripararla, e dopo quell’episodio, la Pulzella non ottenne più alcun successo nelle successive campagne militari.

Nazione: Francia

Parole chiave

• Cronaca storica, Jean Chartier