Descrizione: Promotore di una nuova concezione della storia lontana dal favolistico e dal meraviglioso e in netta controtendenza rispetto all’opinione degli altri storici del suo tempo, Du Haillan riteneva che la vicenda di Giovanna d’Arco dimostrasse fino a che punto religione e false credenze fossero in grado di monopolizzare l’animo del re e del popolo, all’epoca particolarmente disposti ad accogliere questo genere di superstizioni. Secondo lo storico, il miracolo da lei compiuto era in realtà il risultato di un piano ben architettato che seppe rianimare il cuore del popolo e del Delfino; tale era, infatti, la forza delle religione, delle credenze popolari e della superstizione. La sua critica non risparmiava neppure l’indole e i costumi della Pulzella, dando libero corso alle voci secondo le quali Giovanna sarebbe stata l’amante di Baudricourt o di Dunois. Entrambi avevano compreso che il solo modo risollevare i francesi era un miracolo, seppure basato su una menzogna: Giovanna così fu istruita a dovere su quello che avrebbe dovuto dire e fare, e questa “invenzione della religione”, nonostante la tragica fine della Pulzella, portò profitto sia al Delfino che al suo regno, Lo storico è ben consapevole che molti non potranno accettare questa sua demistificazione dell’eroina e tuttavia, egli è più che mai convinto che la storia di Giovanna d’Arco non possa essere considerata oggetto di fede, poiché il tempo, che svela ogni cosa, ha saputo infine portare alla luce la verità.

Nazione: Francia

Parole chiave

• Racconto storico, Girard du Haillan