Sulle tracce di Barbablù: traduzioni, riscritture e adattamenti.

Catalogo bibliografico ragionato.

referente scientifico:  Barbara Sommovigo
autori:  Alexandre Calvanese , Barbara Sommovigo
con la collaborazione di:  Marco Firenzuoli , Cristina Santonocito

copertina

© Pisa University Press 2020
DOI: 10.12871/barbablu01
Sottoposto a peer-review
Published: 29/10/2020
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INTRODUZIONE

L’idea di costruire una banca dati intorno a La Barbe-bleue, una delle fiabe più famose di Charles Perrault, nasce durante una ricerca promossa nel 2018 all’interno del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, e sfociata in un convegno internazionale nell’ottobre 2019 i cui risultati sono pubblicati sulla rivista “Arabeschi”: Barbablù. Il mito al crocevia delle arti e delle letterature.

In un primo tempo, l’idea era di circoscrivere l’indagine alle riedizioni e agli adattamenti testuali in ambito francofono, prendendo come punti di riferimento cronologici la prima pubblicazione dai contes di Perrault (1697) e la messa in scena di Les Femmes de Barbe-bleu ad opera di Lisa Guez (2017), la riscrittura più recente della fiaba. Tuttavia, mano a mano che le ricerche del gruppo andavano avanti, risultava sempre più chiaro non solo che l’indagine andava condotta ben oltre i confini dello spazio francofono (basti pensare alle numerosissime traduzioni del testo in lingua italiana, inglese, spagnola, tedesca, portoghese, giapponese, cinese, coreana…) ma che le forme in cui la storia di Barbablù veniva, e viene ancora, raccontata sono molteplici: si va dalle riscritture in ambito musicale, come la fortunata opera-buffa di Jacques Offenbach del 1866 (a cui si accodarono, in una sorta di adattamento della riscrittura, numerose riduzioni per singoli strumenti o per fanfara) a quelle drammatiche come l’Arianne et Barbe Bleue di Maurice Maeterlink (poi musicata da Paul Dukas nel 1907), dagli abecedari agli albi illustrati per l’infanzia.

Per valorizzare il capitale di informazioni che andava accumulandosi, e che a dire il vero auspichiamo potersi arricchire ancora nel corso del tempo, si è allora fatta strada l’idea di operare un vero e proprio censimento delle modalità espressive attraverso le quali, nel corso dei secoli, quest’opera è stata ri-proposta a un pubblico sempre nuovo.

Il primo risultato è stato dunque la creazione di una banca dati aperta, vale a dire che in essa i dati saranno suscettibili di essere integrati, corretti e/o aggiunti in qualsiasi momento. Questo prodotto va inteso come uno strumento al servizio di ulteriori ricerche che, appoggiandosi su dati sempre più completi e sempre più raffinati, portino a tracciare una mappa dei percorsi con cui il racconto di Perrault, di adattamento in adattamento, di traduzione in traduzione, è mutato nel tempo, mantenendosi sempre vivo e attuale.