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1709 Nicholas Rowe ed., The Works of Mr. Shakespear; in Six Volumes. Adorn’d with Cuts. Revis’d and Corrected, with an Account of the Life and Writings of the Author (London, Jacob Tonson)

Primo curatore nel senso moderno del termine anche se fondamentalmente un drammaturgo. Il formato dei testi è in Ottavo, molto più maneggevole che il formato grande del Folio. Come curatore introdusse didascalie nei drammi e alla fine una lista dei personaggi. Cercò di emendare i testi dagli errori di chi aveva assemblato i testi e quelli occorsi nella printing house ma i la sua fonte fu sostanzialmente F4 (16859, e talvolta F2, fonti non sempre affidabili.

Dopo la revisione dell’opera da parte di Rowe nel 1714 ai drammi furono aggiunti testi poetici (I Sonnets e Venus and Adonis)
L’editore aveva commissionato quest’opera all’interno di un progetto che doveva raccogliere in edizioni simili tutti i classici inglesi. La sua edizione contiene 43 testi.
Premise ai testi la prima biografia di Shakespeare che conosciamo e che rimase sostanzialmente inalterata fino a Malone. La biografia si rifà a ricerche condotte da Thomas Betterton, capocomico della Restaurazione, che a Stratford aveva intervistato gente del luogo che conosceva Shakespeare, nella convinzione che spesso una conoscenza migliore dell’autore aiuti ad interpretare i suoi testi.  Accredita la versione (falsa) dell’imprigionamento per aver ucciso un cervo e del successivo abbandono del luogo natale, e quella per cui come attore la sua migliore interpretazione fosse stata quella dello spettro in Hamlet.

Nella dedica, riconosciuto che i Manoscritti autoriali erano andati perduti, esplicita i principi del suo metodo: “… there was nothing left, but to compare the several Editions, and give the true Reading as well I could from thence”.
Rowe è stato il primo a rivolgersi alle prime edizioni (in più di 20 luoghi testuali di HV ha ripristinato le versioni di F1 e F2 e persino quelle di una edizione in-Quarto)
L’edizione è ricca di illustrazioni dei personaggi con costumi del 18° secolo, disegnati dall’artista francese François Boitard (1670–c.1715), e poi incisi per la stampa da Elisha Kirkall.  Queste illustrazioni aprono una finestra su alcune convenzioni teatrali dell’inizio del ‘700, e alludono ad effettivi spettacoli contemporanei

 Si segnala che nel 1720 Charles Beckington scrisse una posia alla memoria di Rowe; Alexander Pope gli aveva scritto l’epitaffio, e Samuel Johnson pubblicò nel 1917 un Life of Nicholas Rowe.

Ristampa: 1999.

               Rowe The Works of Mr Shakespear
              (London, Pickering & Chatto)


Bibliografia essenziale

David Nichol Smith (1928) 1967.
               Shakespeare in the Eighteenth Century (Oxford, Clarendon)

Annibel Jenkins 1977.
               Nicholas Rowe (Bosto, Mass., Twaine)

Douglas Canfield 1977.
               Nicholas Rowe and Christian Tragedy     (Gainesville, University Presses of Florida)

Grace Ioppolo 1991.
               Revising Shakespeare (Cambridge, MA, Harvard University Press)