Opera: Crave

Traduzione: Barbara Nativi

Data debutto: 06/06/2015

Luogo debutto: Napoli, Sala Assoli

Regia: Pierpaolo Sepe

Compagnia/Produzione: Associazione Casa del Contemporaneo - Napoli Teatro Festival 2015

Interpreti e team creativo
con Gabriele Colferai, Dacia D’Acunto, Gabriele Guerra, Morena Rastelli
scene/set design Francesco Ghisu
costumi Annapaola Brancia D’Apricena
luci Cesare Accetta
movimenti di scena Chiara Orefice

Tournée/Riprese

Sala Assoli, Napoli (10-20 dicembre 2015)
Teatro Fabbricone, Prato (26-28 febbraio 2016)
Teatro India, Roma (4-9 ottobre 2016)

Descrizione:

Lo spettacolo, presentato nell'ambito di Napoli Teatro Festival 2015, è stato replicato per il trentennale della storica Sala Assoli nei Quartieri Spagnoli, sede della Casa del Contemporaneo (che unisce Fondazione Salerno Contemporanea, Le Nuvole e Compagnia Teatrale Enzo Moscato).
Secondo Pierpaolo Sepe, che nel 2001 aveva diretto il debutto italiano di 4:48 Psychosis, gli attori interpretano «il desiderio di vivere di quattro anime, rinchiuse in un mondo proprio, nell'incomunicabilità più assoluta che affrontano, soli, con un destino già segnato». L'amore non salva, ma, come spesso nel teatro di Kane, è un bisogno costante, una tensione tenera e appassionata che non conduce però, in Crave, ad alcuna redenzione.
Lo spazio scenico, non identificabile con alcunché di realistico, è diviso da quello del pubblico da una rete metallica, la «gabbia mentale della Kane» secondo Milena Cozzolino; sullo sfondo sono collocate quattro cellette, con finestrelle munite di grate e, secondo Porcheddu, l'utilizzo di fasci di luce per illuminare le sezioni in cui si possono muovere gli interpreti ricorda il Crave di Ostermeier, presentato a Taormina nel 2000.
Il tono di voce degli interpreti, amplificato da microfoni posti sulla grata metallica, risulta molto alto, disturbante e opprimente quasi quanto le cadute, le corse, i gesti nervosi, gli scivolamenti, studiati - a volte anche eccessivamente - nella ricerca di un avvicinamento tra corpi che non si concretizza mai in un incontro.

Le parole di Sepe sono tratte dalle Note di regia pubblicate su napolinews24.net (https://bit.ly/2wiem4S).

Contributi critici scelti

Tommaso Chimenti, "Kane, quel disagio anni '90 che non dice più nulla", Hystrio, 2016, 2, p. 88 https://bit.ly/2zRO0d0
Milena Cozzolino, "Crave di Pierpaolo Sepe: tutti in gabbia con Sarah Kane", Pane acqua e culture (13 dicembre 2015) https://bit.ly/2xPriQM
Sergio Lo Gatto, "Crave. La poesia disperata di Sarah Kane", Teatro e Critica (8 ottobre 2016)
Alessandro Paesano, "Crave per la regia di Pierpaolo Sepe: e il testo?", teatro.it (6 ottobre 2016) https://bit.ly/2NIh1Ak
Andrea Porcheddu, "Vedi Napoli che teatro!", gli Stati Generali (15 dicembre 2015) https://bit.ly/2L9TFNT