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Descrizione: Malgrado il suo disinteresse per le epoche più lontane nel tempo, le pagine che David Hume dedica a Giovanna d’Arco sono senza dubbio le più complete e illuminate nel panorama dei resoconti sull’eroina presenti nelle numerose storie d’Inghilterra del XVIII secolo. Il suo razionalismo non gli impediva di esprimere simpatia e rispetto per quella fanciulla che innescò la più singolare rivoluzione della storia; ma poiché non gli era possibile concepire un’influenza divina sulle azioni umane, alla storia lasciava un arduo compito: “It is the buʃineʃs of hiʃtory to diʃtinguiʃh between the miraculous and the marvellous; to reject the firʃt in all narrations merely profane and human; to doubt the ʃecond; and when obliged by unqueʃtionable testimony, as in the preʃent caʃe, to admit of ʃomething extraordinary, to receive as little of it as is conʃiʃtent with the known fact and circumʃtances”. (D. Hume, The History of England, vol. III, 1792, p. 143).
Ne consegue che all’origine della missione della giovane lorenese lo storico individuasse un forte sentimento di compassione per la situazione della Francia e il fermo desiderio di porvi rimedio, sentimenti che l’avevano convinta di essere stata chiamata a realizzare un così difficile disegno. Di conseguenza, Giovanna non aveva fatto altro che scambiare l’impulso delle passioni per ispirazione celeste e la sua mente inesperta si era persuasa di avere visioni e udire voci che la esortavano a restaurare la monarchia francese e a cacciare gli invasori.
Accantonata l’ipotesi di un espediente progettato da Robert de Baudricourt, Hume si chiede se il capitano avesse realmente compreso l’utilità di questa insolita risorsa o se, data la credulità dell’epoca, anche lui prestasse fede alle visioni di Giovanna; certo è che Baudricourt sostenne il piano della ragazza e decise di inviarla a Chinon. Ciò che avvenne in seguito, dal riconoscimento del Delfino a ritrovamento della spada nella chiesa di Santa Caterina di Fierbois, secondo il filosofo fanno parte di quell’ apparato di storie straordinarie e miracolose diffuse per attirare l’attenzione del popolo. In merito a Carlo e alla sua corte, Hume sottolinea che quanto più erano disposti a credere in lei, tanto più pretendevano conferme: infatti, dopo l’interrogatorio a Poitiers, i giudici, inizialmente persuasi della sua impostura, se ne andarono convinti della veridicità della sua ispirazione. La costruzione del mito della Pulzella prosegue con la demolizione, da parte di Hume, di tutto ciò che poteva pregiudicarne l’attendibilità: la sua abilità nel destreggiarsi con le armi fu considerata una prova sufficiente per credere alla sua missione, mentre tutto ciò che riguardava le sue precedenti occupazioni, prima tra tutte, quella di serva in un’osteria, furono dimenticate e sostituite: Giovanna venne dunque trasformata in un’innocente pastorella, una figura molto più appetibile per l’immaginario collettivo. Inoltre, allo scopo di accrescere l’interesse sul suo conto, furono sottratti quasi dieci anni alla sua età, e al suo straordinario entusiasmo vennero aggiunti tutti quei valori cavallereschi propri ad infiammare ulteriormente l’immaginazione e a incentivare la buona disposizione del popolo nei suoi confronti.
Lo storico non dubita che i francesi si fossero adoperati per mantenere viva l’immagine di una Pulzella attiva nelle battaglie e in grado dirigere le operazioni militari, così come era stata rappresentata dai cronisti suoi conterranei. Egli le attribuisce comunque il merito di aver compreso quali fossero le persone sulle quali poteva fare affidamento, di aver saputo cogliere e far propri i loro suggerimenti e di essere riuscita, all’occorrenza, a moderare con sufficiente discrezione l’entusiasmo che l’aveva spinta all’azione. In questo modo, come i francesi si sentivano guidati da un’energia superiore, così gli inglesi tremavano in preda al panico persuasi che fosse il demonio ad assistere gli avversari, al punto che, una volta catturata la Pulzella, il duca di Bedford si era convinto di poter ripristinare la sua autorità sulla Francia.
Anche Hume esprime infine il suo profondo disappunto per il trattamento riservato a Giovanna durante la sua prigionia: Bedford aveva organizzato un processo tanto barbaro quanto disonorevole, che nemmeno il ricorso alle istituzioni ecclesiastiche poté legittimare. Non c’era ragione per la quale Giovanna non dovesse essere trattata da prigioniera di guerra, poiché non aveva mai commesso atti di crudeltà, né aveva mai compromesso il decoro del suo sesso. L’aver preso parte ad una guerra poteva costituire un’obiezione, ma trattandosi di un servizio reso al Delfino, ciò compensava ampiamente questa sua irregolarità e la rendeva degna di ammirazione. Ciononostante, Giovanna venne condannata a morire sul rogo e l’infame sentenza venne di conseguenza eseguita.
“This admirable heroine, to whom the more generous superstition of the ancients would have erected altars, was on pretence of heresy and magic, delivered over alive to the flames, and expiated by that dreadful punishment the signal services which she had rendered to her prince and to her native country” (Ibid., p. 158).

Autore: David Hume (1754-1762)

Datazione: 1754-1761

Ed. moderne: The History of England from the Invasion of Julius Caesar to the Revolution in 1688. In Eight Volimes, illuʃtrated with Plates. By David Hume, Esq. Vol. III. London: Printed for T. Cadell, 1792.
https://books.google.it/books?id=ingrAAAAYAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false
Riferimenti a Giovanna d’Arco: pp. 141-158.

David Hume, The History of England from the Invasion of Julius Caesar to the Revolution in 1688, Foreword by William B. Todd, 6 vols. (Indianapolis: Liberty Fund 1983).
http://oll.libertyfund.org/titles/hume-the-history-of-england-6-vols
Riferimenti a Giovanna d’Arco: vol. 2, Henri VI.
http://oll.libertyfund.org/titles/hume-the-history-of-england-vol-2

Nazione: Inghilterra

Parole chiave

  • Cronaca Storica, David Hume
Giovanna d’Arco in armatura; immagine tratta della History of England di Hume e Smollett.
http://internetshakespeare.uvic.ca/Library/SLT/history/the%20histories/joan.html