Descrizione: Il breve resoconto su Giovanna d’Arco contenuto nel Miroir des femmes vertueuses riproduce fedelmente il passo delle Grandes Chroniques de Bretagne, opera che Alain Bouchard aveva pubblicato nel 1514. Piuttosto incline a mettere in evidenza le virtù profetiche della Pulzella e ad assecondare l’immagine dell’eroina senza macchia già codificata dall’entusiasmo popolare, Bouchard sviluppa il suo racconto “sui fatti meravigliosi e più divini che umani di Giovanna la Pulzella” attraverso una successione di cronogrammi relativi agli eventi narrati, sottolineando il coraggio, la fede e l’integrità morale che caratterizzano l’eroina, anche a discapito della verità storica.
Giunta a Chinon, Giovanna trova una corte poco disposta a darle credito e decisa a far luce sul suo caso: i suoi genitori vengono pertanto convocati e sottoposti ad un accurato interrogatorio, dal quale emergono tutti i particolari relativi al suo passato e alla sua vocazione. Il ritratto impeccabile che emerge dalle loro risposte rassicura la corte, ma prima di essere condotta da Carlo la fanciulla viene esaminata da una commissione di teologi, che però deve arrendersi di fronte all’onestà della giovane.
Il colloquio con il Delfino e il ritrovamento della spada confermano definitivamente il carisma profetico di Giovanna: da quel momento, Carlo si affida completamente al suo consiglio e ordina che tutto venga disposto secondo le sue direttive.
L’autore non trascura di sottolineare le capacità militari della giovane guerriera, la quale, durante lo scontro con gli inglesi ad Orléans, “se porta la Pucelle aussi vaillament que capitaine ne homme d’armes qui fut en la bende” (Nouvelle Bibliothèque bleue, 1842, p. 251). Stupisce invece il fatto che la sua Giovanna d’Arco, semplice, innocente e devota come egli stesso la descrive, faccia condannare a morte gli inglesi che ancora si trovano nella città e lei stessa ne uccida molti con la sua spada.
Come la liberazione di Orléans, la vittoria di Patay e l’incoronazione del Delfino, anche l’esito infausto dell’assedio di Compiègne trova piena corrispondenza nei cronogrammi citati dall’autore, il quale riferisce anche un episodio di cui era venuto a conoscenza grazie alla diretta testimonianza di due anziani abitanti della città: prima della cattura, Giovanna avrebbe confidato ai bambini radunati nella chiesa di Saint-Jacques, dove si era raccolta in preghiera, che quel giorno sarebbe stata catturata e venduta ai suoi nemici. Il processo si conclude con una sentenza di condanna formulata, secondo lo storico, soltanto per compiacere gli inglesi, nonostante niente fosse emerso dagli interrogatori che avrebbe potuto pregiudicare la santità della Pulzella.

Nazione: Francia