;

Descrizione: Questo voluminoso e dettagliato resoconto dell’assedio di Orléans e della storia di Giovanna d’Arco ripropone l’interpretazione secondo la quale la Pulzella è lo strumento scelto da Dio per schiacciare l’orgoglio dei potenti e restaurare la monarchia francese. Sempre valido è il paragone con gli eroi ed eroine dell’Antico Testamento, anche se Guyon, in quanto sacerdote, non può fare a meno di dare un forte risalto alla profonda devozione che caratterizza la spiritualità cattolica di Giovanna d’Arco. Partendo dalla ricostruzione della sua infanzia e delle circostanze relative alla sua vocazione, egli descrive una fanciulla semplice, modesta, virtuosa e casta, preparata da Dio fin dalla tenera età alla sua futura missione. Poco incline ai giochi e più orientata alla preghiera, Giovanna si distingue per la sua fede operosa nella carità, l’assidua frequenza ai sacramenti, le pratiche di digiuno e astinenza. La sua umiltà era tale che al culmine dei suoi successi aveva espresso il desiderio di tornare a custodire le pecore al suo villaggio, e la sua purezza era tanto grande da non suscitare alcun desiderio carnale nei suoi soldati. Una lunga digressione sull’assedio di Orléans precede l’episodio dell’incontro tra la Pulzella e Robert de Baudricourt, durante il quale ella dà prova delle sue doti profetiche. A Chinon, Giovanna si conferma quale messaggera divinamente ispirata riconoscendo il Delfino e mostrando di conoscere anche il contenuto delle sue preghiere, mentre durante il processo di Poitiers, la risolutezza e la saggezza delle sue risposte impone un decisivo consenso alla sua missione: “Bref le Roi & toute la Cour receuerent tant de preuues des graces que Dieu, ʃaiʃoit reluire ès actions de cette fille, que ne reʃtant plus aucun ʃujiet de douter de ʃa miʃʃion, on lui donna des troupes pour aller au ʃecours de la ville d’Orléans”. Il racconto prosegue con numerose digressioni sulle campagne militari che si alternano agli eccezionali successi conseguiti dall’eroina, mentre ancora molta enfasi viene data alla sua integrità morale e all’incondizionata fiducia che Carlo e i capitani ripongono in lei. La sua cattura costituisce per l’autore l’ultima prova che Dio, nel suo misterioso disegno, ha previsto per la Pulzella, e anche secondo Guyon, i giudici si adoperarono con ogni mezzo per condannarla nonostante la sua innocenza, costruendo un impianto accusatorio che chiamava in causa l’eresia, la stregoneria e l’utilizzo degli abiti maschili. La sua costanza e la sua fermezza nella fede hanno infine glorificato la sua morte: Giovanna spira invocando il nome di Gesù, mentre dalle fiamme, che non riescono a consumare il suo cuore, si leva una bianca colomba che vola verso il cielo. Guyon prosegue il suo resoconto con l’apologia della Pulzella guerriera e dei suoi abiti maschili facendo riferimento a Gerson e a San Tommaso: secondo quest’ultimo, vi erano delle circostanze impellenti in cui la donna poteva indossare l’abito da uomo: per salvarsi la vita, per nascondersi dai nemici, per coprire la propria nudità o vivere santamente in mezzo agli uomini senza essere riconosciute, come nel caso di Santa Pelagia e Santa Eufrosina. A Giovanna, invece, ciò era stato concesso per obbedire agli ordini di Dio ed assolvere le sue funzioni di capitano militare; pertanto, chiunque voglia esaminare la sua storia, non potrà in alcun modo mettere in dubbio la sua santità e potrà soltanto concludere che era stata condannata ingiustamente. Tuttavia, è stato necessario riparare l’errore commesso dai giudici con un processo di revisione, grazie al quale è stata finalmente cancellata ogni traccia di infamia che gravava sulla memoria. Nessuna meraviglia, dunque, se scrittori di ogni nazione hanno continuato a rendere omaggio alla Pulzella, e se gli abitanti di Orléans la ricordano ogni anno con una processione. Ma Giovanna viene rappresentata anche attraverso immagini e simboli: dal  filo che aveva guidato Carlo fuori dal suo labirinto di guerre, ricordando il mito di Teseo e Arianna, alla piccola ape che si difende con il pungiglione, un’immagine peraltro già utilizzata da Lemoyne. Altri, infine, la paragonano alla fenice, il mitico uccello che rinasce dalle sue proprie ceneri dopo la sua morte, tornando continuamente a nuova vita.

Autore: Symphorien Guyon ( 15…? -1657)

Datazione: 1647

Ed Antiche: Histoire de l’Eglise, diocèse, ville et vniversité d’Orléans, par M. Symphorien Guyon Orleanois, Prestre, Docteur és Droicts, Curé de la Paroisse de Saint Victor d’Orléans. Orleans, 1647.
Riferimenti a Giovanna d’Arco: II parte, pp. 193-266.
https://books.google.fr/books?id=szqLl_oQl_0C&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false

Commento: Michaud-Fréjaville, François, “Person vs. Personage: Joan of Arc in Seventeenth-Century France”, in Joan of Arc, A Saint for All Reasons, Studies in Myth and Politics, Dominique Goy-Blanquet (ed.), Burlington, Ashgate, 2003, pp. 39-57.


Nazione: Francia

Parole chiave

  • Racconto storico, Symphorien Guyon
Charles Poerson (1609-1667), Giovanna d’Arco, Cabinet des femmes fortes, ca. 1645
http://classes.bnf.fr/heros/grand/151.htm http://www.bnf.fr/es/la_bnf_esp/emplazamientos/a.biblioteca_arsenal_ubicacione.html